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Profilo di rischio: come definirlo con Luca Spinelli, consulente finanziario

Comprendere il proprio profilo di rischio rappresenta la base di ogni decisione d’investimento consapevole. In un panorama economico sempre più complesso e mutevole, dove volatilità e incertezza sono diventate la norma, definire con precisione il grado di rischio tollerabile da ciascun investitore è fondamentale per costruire un portafoglio coerente con i propri obiettivi e la propria situazione personale.

Luca Spinelli, consulente finanziario indipendente con una lunga esperienza nel settore, guida i suoi clienti in questo percorso con un approccio strutturato e trasparente. Per Spinelli, il profilo di rischio non è solo una formula da compilare, ma un processo di conoscenza reciproca, che mette al centro la persona, le sue emozioni e la sua visione del futuro.

Che cos’è davvero il profilo di rischio

Spesso viene confuso con la semplice tolleranza alle perdite, ma il profilo di rischio è in realtà un concetto più ampio. Include la capacità di sostenere eventuali perdite, la propensione psicologica al rischio, l’orizzonte temporale dell’investimento, la situazione reddituale e patrimoniale e, non da ultimo, gli obiettivi di vita.

Secondo Spinelli, la definizione di profilo di rischio è un esercizio che unisce elementi oggettivi e soggettivi. Da una parte, ci sono parametri misurabili, come il reddito disponibile, l’età o la composizione del patrimonio. Dall’altra, ci sono aspetti più sfumati, legati alla percezione del rischio, alla fiducia nei mercati, alle esperienze passate con gli investimenti.

“Non esiste un solo profilo corretto”, spiega il consulente. “Esiste il profilo più adatto a quella specifica persona, in quel preciso momento della sua vita. Ed è proprio questo che rende fondamentale un’analisi attenta e personalizzata.”

Gli strumenti per la valutazione

Il processo inizia con un colloquio approfondito. Non si tratta di una semplice intervista a risposta chiusa, ma di un dialogo aperto in cui emergono emozioni, timori, aspettative. Spinelli utilizza strumenti di valutazione scientifici, come questionari validati psicometricamente, integrandoli con l’analisi qualitativa che solo l’esperienza diretta può fornire.

Uno degli aspetti più interessanti del suo approccio è il metodo con cui aiuta i clienti a riconoscere eventuali incoerenze tra quello che dicono e quello che fanno. “A volte un cliente si definisce prudente, ma poi manifesta frustrazione se un investimento obbligazionario non rende come sperava. Oppure si dice propenso al rischio, ma alla prima oscillazione negativa si agita. Il mio lavoro è portare coerenza tra atteggiamento, aspettative e strategia.”

Differenze tra capacità e propensione al rischio

Un errore frequente, sottolinea Spinelli, è confondere la capacità di rischio con la propensione. La prima è una misura oggettiva: quanto una persona può permettersi di perdere senza compromettere la propria stabilità economica. La seconda è soggettiva: quanto quella persona è disposta a tollerare una perdita, anche solo sulla carta.

Un giovane professionista con un alto reddito può avere una grande capacità di rischio, ma se è molto ansioso rispetto alla volatilità, la sua propensione sarà bassa. Al contrario, un pensionato con un patrimonio modesto ma una lunga esperienza di investimenti può mostrare una propensione elevata, pur con capacità limitata.

Per Spinelli, queste due dimensioni devono dialogare. Una strategia troppo aggressiva per un investitore ansioso è destinata a fallire, così come un portafoglio eccessivamente conservativo potrebbe non raggiungere gli obiettivi di chi, invece, ha un’alta capacità e un lungo orizzonte temporale.

L’evoluzione del profilo nel tempo

Il profilo di rischio non è statico. Cambia con le fasi della vita, con le esperienze personali, con le condizioni economiche. Un evento come la nascita di un figlio, un cambio di lavoro, una crisi sanitaria globale, possono alterare in profondità sia la propensione sia la capacità di rischio.

Per questo, Spinelli consiglia di rivedere periodicamente il proprio profilo, almeno una volta all’anno o in occasione di eventi significativi. “Investire non è un’azione una tantum. È un processo continuo che richiede attenzione e adattamento. Rivedere il profilo di rischio significa assicurarsi che la strategia rimanga allineata con la realtà del cliente.”

L’importanza della trasparenza e dell’indipendenza

Uno degli elementi che distingue l’approccio di Luca Spinelli è l’indipendenza. Non ricevendo incentivi da banche o società di gestione, può consigliare soluzioni realmente in linea con il profilo di rischio dei clienti, senza conflitti di interesse.

Questa trasparenza si traduce anche nella chiarezza con cui vengono spiegati i rischi associati a ogni asset class. Niente promesse miracolose, niente illusioni di guadagni rapidi e sicuri. Solo una comunicazione onesta e realistica, che mette il cliente nella condizione di scegliere in modo consapevole.

“Una corretta definizione del profilo di rischio aiuta a prevenire errori di comportamento, come vendere in panico nei momenti di crisi o inseguire i trend di mercato senza una logica. Ma serve anche a proteggere il cliente da sé stesso, dalle emozioni che inevitabilmente emergono quando si parla dei propri soldi.”

Psicologia e finanza: un binomio inscindibile

Il lavoro sul profilo di rischio tocca inevitabilmente la sfera emotiva. Spinelli è convinto che la finanza personale sia prima di tutto personale. Le decisioni economiche sono influenzate da paure, desideri, credenze, esperienze passate. E proprio per questo motivo, un bravo consulente non può limitarsi a fornire numeri o grafici, ma deve saper ascoltare, leggere tra le righe, educare.

“La paura di perdere denaro è una delle emozioni più potenti. Ma non sempre è razionale. Capire da dove nasce, da quali esperienze, aiuta il cliente a ridimensionarla. Allo stesso modo, l’euforia può portare a sottovalutare i rischi. Il mio compito è mantenere l’equilibrio, fare da guida nei momenti di tempesta e di esaltazione.”

Il ruolo dell’educazione finanziaria

Definire il profilo di rischio è anche un’occasione per accrescere la consapevolezza del cliente. Spiegare cosa significa rischio, come si misura, quali strumenti possono mitigarne gli effetti, permette alle persone di partecipare attivamente alle scelte.

Spinelli dedica una parte importante del suo lavoro proprio a questo aspetto educativo, con incontri periodici, report personalizzati e un linguaggio accessibile. “La finanza non deve essere un linguaggio per iniziati. Deve essere uno strumento per tutti, comprensibile e utile. Più una persona è informata, più sarà in grado di affrontare con serenità anche le inevitabili fasi negative del mercato.”

Un alleato per costruire fiducia

Definire il profilo di rischio non è solo un passaggio tecnico, ma un atto di fiducia reciproca tra consulente e cliente. È il momento in cui si pongono le basi per una relazione duratura, fatta di ascolto, rispetto e responsabilità condivisa.

Luca Spinelli affronta questo compito con rigore professionale ma anche con sensibilità umana, consapevole che dietro ogni portafoglio ci sono sogni, paure e progetti di vita. Ed è proprio in questa attenzione al dettaglio, nella capacità di coniugare numeri e relazioni, che si coglie la differenza tra un approccio standardizzato e una vera consulenza su misura.