Gli iris sono delle piante ornamentali molto resistenti, con un fiore che prende il nome di “giaggiolo” che in natura può avere varie colorazioni. La pianta più conosciuta e reperibile in commercio possiede i fiori di colore blu-violetto con delle caratteristiche particolari. Scopriamo insieme quali sono le peculiarità di questi fiori e come coltivare la pianta.

Caratteristiche generali dell’iris

Gli iris che si possono trovare comunemente in commercio sono delle piante bulbose o rizomatose che crescono in natura spontaneamente. Appartengono alla famiglia delle Iridaceae e possiedono un apparato simile a quello dello zenzero, lungo circa 10 cm da cui crescono numerose foglie di colore verde brillante.

Le foglie sono sistemate in modo da formare un ventaglio, simili a delle sciabole allungate con i margini lisci e la lamina carnosa. I fiori, tenuti da steli cilindrici rigidi, possiedono i petali esterni e interni ben saldi alla base di un tubo corto.

I petali esterni sono penduli, ovvero ripiegati verso il basso a differenza di quelli interni che sono ripiegati verso l’alto. Il colore dei fiori va dal bianco al giallo e dal blu al violetto, in alcune zone si possono trovare anche striati o screziati.

Coltivazione dell’iris

Semina

Un modo per fare riprodurre l’iris è la semina autunnale o primaverile. In autunno i semi freschi appena raccolti si interrano nel terreno sciolto e fertile a circa 1-2 cm di profondità, mantenuto umido e con una temperatura che si aggira intorno ai 20°C. Dopo circa un paio di mesi dalla semina, le piantine vanno fatte irrobustire e messe a dimora.

Se per la semina primaverile si usano semi secchi, prima di procedere è opportuno lasciarli in ammollo in acqua tiepida fin quando non affondano nel contenitore e procedere come indicato prima. Le piantine di iris che nascono da seme produrranno fiori dopo appena due anni. La semina può essere fatta a dimora oppure in un semenzaio.

L’iris ama i posti luminosi e soleggiati. Può sopportare le temperature molto basse e sopravvivere alle nevicate se i rizomi sono protetti con un buon pacciame. Predilige terreni che siano umidi, soffici e ricchi di sostanze organiche oltre che ben drenati. Il terreno alcalino può essere corretto aggiungendo del solfato di zolfo, mentre quello molto acido con della calce idrata.

Annaffiatura e concimazione

Le piante di iris allevate in terra si accontentano dell’acqua piovana e vanno annaffiate solamente quando c’è siccità. Le specie che sono coltivate in vaso vanno, invece annaffiate, regolarmente quando il terreno è totalmente asciutto e nel corso del periodo della fioritura.

Il suggerimento degli esperti sembra essere quello di concimare con “concime complesso” nel corso della fioritura, secondo i dosaggi consigliati. Per stimolare la ripresa e la fioritura, da marzo a novembre, almeno una volta al mese, si consiglia di somministrare un fertilizzante specifico per piante da fiore, liquido oppure granulare a lento rilascio composto da azoto, fosforo, potassio e con l’aggiunta di tutti i micronutrienti necessari per la crescita.

Coltivazione in vaso

L’iris è una pianta da fiore molto elegante che può essere coltivata anche in vaso purché sia rettangolare, largo e profondo almeno 30 cm, drenato alla base con dell’argilla espansa e riempito con del terriccio a pH acido. Il vaso deve essere sistemato in una zona luminosa per molte ore al giorno.

Le annaffiature devono essere regolari da marzo a ottobre, e il terreno deve essere arricchito di nutrienti con concimazioni liquide a cadenza settimanale. Nei mesi invernali, sarebbe meglio spostare il vaso in una zona protetta dal freddo e dal gelo, sei i rizomi vengono lasciati nel terreno.

Il rinvaso deve essere compiuto in primavera quando i rizomi della pianta occupano lo spazio disponibile e le radici secondarie fuoriescono dai fori per il drenaggio del vaso. Si può utilizzare il medesimo contenitore dopo avere rimosso eventuali rizomi ammuffiti.

Manutenzione e potatura

Man mano che spuntano i fiori secchi, questi devono essere recisi per favorire la crescita di nuovi fiori. Quelli di fine fioritura, invece, possono essere lasciati se si vogliono raccogliere i loro semi. Prima della ripresa vanno rimosse tutte le foglie secche e danneggiate dal gelo o da eventuali muffe. Questa pianta in generale, non sembra richiedere particolari cure se non una protezione nei mesi più freddi, di un terreno ben drenato e di periodiche potature.

Per evitare che i rizomi possano marcire, è bene controllare sempre l’umidità del terreno prima di dare acqua alla pianta. I trattamenti con prodotti specifici devono essere praticati solo in caso di infestazioni parassitarie. Ad esempio, in presenza di afidi si possono utilizzare degli antiparassitari all’ortica oppure all’aglio. Chiedi sempre consiglio a un esperto per avere la certezza di utilizzare i prodotti giusti.

Fiore blu violetto: quali altre caratteristiche ha l’ireos? Come coltivarlo?