La soluzione più efficace per migliorare la qualità dell’acqua consiste nell’installazione di un filtro di depurazione che risponda all’esigenza di utilizzare in sicurezza l’acqua del rubinetto, privandola delle impurità e degli agenti contaminanti.

I diversi sistemi di filtrazione che possono essere installati nel sistema idrico, agiscono attraverso differenti modalità di depurazione: di seguito, passeremo in rassegna le caratteristiche dei filtri per acqua più utilizzati e il funzionamento di ciascuno di essi.

Cosa sono i filtri per acqua e perché usarli

Avere a disposizione un’acqua “pura”, da bere o da utilizzare per la preparazione degli alimenti, è un’esigenza imprescindibile: per questo, spesso, si ricorre all’acquisto di acqua imbottigliata che, comunque, rappresenta un capitolo di spesa piuttosto incisivo sul bilancio domestico.

Inoltre, questa scelta viene sempre più spesso stigmatizzata, dal punto di vista della sostenibilità, perché nella maggioranza dei casi l’acqua che si acquista è contenuta in bottiglie di plastica.

L’alternativa, quindi, non può che essere quella di ricorrere alla depurazione diretta dell’acqua di rubinetto, attraverso l’installazione di un sistema di filtrazione.

A questo proposito, è necessario precisare che i filtri per acqua non sono progettati per “renderla potabile”, ma solo per depurare un’acqua già potabile di per sé, in quanto erogata dopo essere stata sottoposta a severi controlli.

Il filtro agisce, infatti, solo su elementi come il calcare, le impurità e i batteri, migliorando la qualità dell’acqua e rendendola più gradevole al gusto.

Quasi tutti i filtri per acqua agiscono attraverso la tecnica dell’osmosi inversa e si servono di una speciale membrana cellulosica che trattiene i sali e le sostanze inquinanti.

Questo sistema, oltre a depurare l’acqua, la rende oligominerale, ovvero povera di sali minerali e, quindi, a basso residuo fisso.

Le diverse tipologie di filtri per acqua

Esistono numerosi tipi di filtri da installare a monte di una rete idrica, per depurare l’acqua potabile o per proteggere gli apparecchi elettrici dal calcare.

Vediamo quali sono e come funzionano.

I filtri “a cartuccia”

Attuano una filtrazione a livello meccanico, trattenendo le microparticelle che rendono l’acqua impura o torbida; hanno un diametro variabile (da 5 a 100 micron) e regolabile in relazione ai materiali da trattenere.
Le “cartucce filtranti” sono pratiche e facili da utilizzare: tuttavia, pur essendo lavabili, vanno sostituite con regolarità, per evitare che perdano efficacia a causa dell’usura dei componenti interni.

Ci sono tanti siti dove si possono acquistare le cartucce e i filtri per il trattamento acqua, oppure ci si può recare nei negozi specializzati.

I filtri “polifosfati”

Integrano un composto chimico che agisce in maniera incisiva sul calcare, impedendone la formazione, quindi sono particolarmente adatti a prevenire le incrostazioni dei tubi e delle serpentine elettriche.

Vanno installati a monte della rete idrica per realizzare una protezione globale di tutti i dispositivi domestici e, per rimanere in perfetta efficienza, richiedono che il composto attivo sia ricaricato una o due volte l’anno, in base al consumo d’acqua.

I filtri “magnetici”

Anche questi filtri, come quelli “polifosfati”, tendono a limitare la formazione del calcare, ma in questo caso lo fanno attraverso la presenza di speciali onde magnetiche che agisce sulla polarità degli elementi.

Sebbene il sistema che utilizzano sia privo di materiali chimici, quindi più sicuro da un punto di vista alimentare, i filtri “magnetici” hanno un’efficacia più limitata, rispetto alle altre tipologie di depuratori. In compenso, però, hanno un’ottima durata nel tempo.

I filtri “a carboni attivi”

Rappresentano un sistema “multitasking” di depurazione dell’acqua: essendo in grado di filtrare le sostanze chimiche (compreso il cloro), danno all’acqua un sapore neutro, mentre ne riducono la torbidità e abbassano i livelli di presenza dei metalli pesanti.

Data la loro avanzata funzionalità, sono ideali da installare a monte della rete idrica; inoltre, quando sono accostati a “prefiltri” (che riducono l’intasamento dei carboni attivi), garantiscono la massima efficienza di depurazione e una lunga durata.

I filtri “sedimenti”

Sono i “prefiltri” di cui dicevamo in precedenza: hanno una capacità filtrante media di 20 micron e il loro scopo è quello di trattenere a monte le particelle più grandi presenti nell’acqua.

Sono dedicati a svolgere una funzione di protezione dei depuratori installati a valle, in questo modo prolungandone l’aspettativa di durata e riducendone la frequenza di manutenzione.

Filtri per acqua: quali scegliere

Tenendo conto delle caratteristiche di ciascun sistema di depurazione, il modello di filtro più adatto va scelto in base alle singole necessità e al budget da investire.

Ciò significa che, prima di installarlo, bisogna verificare che il filtro sia idoneo alle dimensioni dell’impianto idrico e alle esigenze di consumo dell’acqua: sarebbe inutile, infatti, utilizzare un impianto troppo piccolo o troppo grande rispetto alla rete idrica di riferimento, così come sarebbe inefficace un metodo di depurazione che abbia alla base una tecnologia inadatta allo scopo.

Attraverso la richiesta di un preventivo si può, intanto, valutare la convenienza dell’acquisto da un punto di vista economico; a livello qualitativo, inoltre, può essere interessante aderire all’offerta di analisi gratuita dell’acqua, inclusa da molte aziende del settore durante la presentazione del prodotto.

Infine, un altro metodo utile per scegliere il sistema di depurazione più adatto consiste nel confrontare i diversi modelli e i relativi prezzi, magari affidandosi alla competenza dell’installatore e lasciandosi consigliare sulla base dei consumi, degli spazi a disposizione e della tipologia di acqua in entrata.

Le varie tipologie di filtri per acqua: scopriamole insieme